All Blacks o All Backs?

gli All Blacks durante la loro tournée del 1905 (da "The book of Football: A Complete History and Record of the Association and Rugby Games" - The Amalgated Press, 1906)

gli All Blacks durante la loro tournée del 1905

 

Una diatriba lunga un secolo

Quando si parla di All Blacks non ci possono essere dubbi: anche chi non è un grande appassionato di sport sa perfettamente che ci si riferisce alla squadra nazionale di rugby della Nuova Zelanda, da sempre una delle più forti e conosciute compagini di questa disciplina.
Sull’origine di questo soprannome, però, esiste una diatriba secolare. Se per molti il termine deriva, come logica suggerisce, dal colore della famosa divisa di gioco (pantaloncini e calzettoni sono infatti rigorosamente neri, con l’unica eccezione di una felce d’argento sul petto), per altri le cose non sono così semplici. C’è chi ritiene, infatti, che la dicitura “All Blacks” sarebbe invece nata quasi per caso, anzi, per un vero e proprio refuso tipografico. Come? Torniamo indietro nel tempo e vediamo se è possibile ricostruire la vicenda.

Nel settembre del 1905 il team neozelandese giunse in Europa per una tournée che sarebbe durata fino all’inizio dell’anno successivo. Un soggiorno che venne preceduto, a luglio, da una serie di test-match disputati in Australia, organizzati allo scopo di affinare la selezione dei giocatori in vista del lungo viaggio sul Vecchio Continente.

Un bilancio incredibile

Se il bilancio della Nazionale neozelandese nella terra dei canguri fu ottimo (quattro vittorie, due pareggi e una sconfitta), la tournée in Europa fu addirittura trionfale: la squadra con la divisa nera giocò infatti trentatré partite, vincendone trentadue e perdendo solo quella contro il Galles (per 3-0), realizzando un numero stratosferico di punti fatti (ben 868) e subendone, al contrario, davvero pochi (appena quarantasette).
Tuttavia, quando il XV australe sbarcò in Inghilterra venne immediatamente circondato da un’aura di diffidenza. L’accoglienza della stampa, poi, non fu esattamente delle migliori. Sulle pagine dei quotidiani e dei periodici britannici i giocatori neozelandesi furono infatti chiamati (con evidente e malcelato disprezzo) con l’appellativo I Coloniali o, più freddamente, New Zealand Football Team. Quella sufficienza da parte dei media durò però molto poco: quando, alla fine della lunga tournée, i giocatori con la maglia nera ritornarono in patria, tutti ormai li conoscevano come i favolosi “All Blacks”.

Al loro sbarco in Inghilterra era presente James Butterly, un famoso giornalista sportivo del quotidiano Daily Mail, che seppe da George Dixon, manager dei neozelandesi, che l’unico colore della loro divisa era – come detto – il nero. In un articolo che porta la data del 27 settembre 1905, il popolare inviato scrisse: «I Blacks sono finalmente arrivati».

gli All Blacks contro il Middlesex a Stamford Bridge nel 1905 (da "The Complete Rugby Footballer" by D. Gallaher & W. J. Stead - published by Methuen, London, 1906 first edition)

gli All Blacks contro il Middlesex a Stamford Bridge (4 ottobre 1905)

 

La tournée ebbe inizio il 16 settembre al Country Ground di Exeter, dove gli ospiti sconfissero per 55-4 una selezione del Devon. Fu, quello, il primo atto di un cammino trionfale che vide il XV neozelandese, capitanato dal formidabile capitano Dave Gallaher, giocare – e vincere – ogni tre-quattro giorni su campi gremiti di pubblico sparsi in tutta la Gran Bretagna.

Partita dopo partita, si arrivò all’ottavo match della serie, disputato l’11 ottobre a West Hartlepool – nella contea di Cleveland – contro gli Hartlepool Clubs. Fu probabilmente in questa città dell’Inghilterra nord-orientale che nacque il mito, ma non certo a causa del risultato. Il destino della squadra di casa fu infatti il medesimo di chi li aveva preceduti (e anche di quelli che avrebbero giocato in seguito, Nazionale gallese a parte): il XV locale venne infatti travolto 63-0. Il fatto è che il giorno dopo il Daily Mail, nel resoconto della partita, parlò per la prima volta di All Blacks.

Il battesimo del nome

E qui nacque il caso. Per molti il giornalista non si sarebbe infatti riferito ai colori della divisa della squadra dell’emisfero australe, bensì al suo modulo di gioco, così brillante e irresistibile che l’intera squadra gli era sembrata composta da «all backs» (ovvero da «tutti Tre-Quarti»), vale a dire da giocatori della linea arretrata che – come si sa – nel rugby rivestono il ruolo di attaccanti. Pare che il tipografo, quando fu il momento di comporre il pezzo per la stampa, di fronte a quelle due parole abbia pensato a un refuso. Così, ignaro della terminologia rugbistica e sapendo del colore nero della divisa dei neozelandesi, aggiunse una – per lui – doverosa “elle” a “Backs” che venne così trasformato in “Blacks”. Ci sarebbe dunque un equivoco linguistico all’origine della nascita del soprannome con il quale il team neozelandese è celebre ancora oggi.

gli All Blacks nel 1905 (da Outpost)

gli All Blacks nel 1905

 

Un’altra versione racconta invece che lo stesso Butterly scrisse per due volte di fila il termine “All Backs” nei suoi resoconti delle partite del 14 e del 19 ottobre, disputate rispettivamente contro il Northumberland e il Gloucester City Club, entrambe sconfitte per 31-0 e per 44-0. Ma quando, il 21 ottobre, la Nuova Zelanda arrivò a Taunton per giocare contro il Somerset County (match poi finito 23-0 per il XV australe), giornalisti e giocatori avrebbero trovato la cittadina tappezzata di manifesti di accoglienza nei riguardi degli… “All Backs”, letteralmente. Butterly, perplesso di fronte a quella terminologia, avrebbe allora chiesto spiegazioni ai responsabili del comitato organizzatore per lo strano appellativo. La giustificazione ufficiale fu, molto banalmente, che c’era stato un evidente errore nella procedura di stampa dei poster di benvenuto.

Va detto, tuttavia, che queste tesi non hanno mai convinto del tutto gli storici inglesi: generalmente molto pignoli quando subiscono critiche, sono andati a rileggersi con scrupolo e attenzione le collezioni del Daily Mail di quel periodo. Le loro conclusioni sono nette: in nessuna di quelle corrispondenze il buon Butterly avrebbe mai fatto riferimento a una squadra di cosiddetti “Tutti-Attaccanti”. In realtà – è questa la loro definitiva conclusione – il termine “All Blacks” sarebbe dunque nato solo in riferimento al colore nero della loro divisa. Senza errori di stampa, né refusi di alcun genere.

Da allora, su questo argomento si è aperto un vivace dibattito tra gli appassionati di rugby dei due emisferi, polemica che, a distanza di oltre un secolo, non si è ancora sopita per l’assoluta mancanza di una prova definitiva.
Per la cronaca, il soggiorno sul Vecchio Continente si concluse il giorno di Capodanno del 1906 al Parco dei Principi, a Parigi, dove, non ancora sazio di vittorie, il XV australe sconfisse la Nazionale transalpina per 38-8. Prima del definitivo ritorno in patria i neozelandesi disputarono poi ancora due incontri, in California, contro una selezione del British Columbia, vincendoli entrambi.

Quella lunga tournée si era finalmente conclusa. Chi ebbe la fortuna di assistere a quelle partite, a quel gioco mai visto, a quell’incredibile dimostrazione di potenza, parlò per anni di quei favolosi All Blacks.
Un nome che – aldilà delle diatribe sull’origine – in quei mesi di rugby eroico e pionieristico accompagnò la nascita di un’autentica leggenda che resiste inalterata ancora oggi.

Marco Della Croce
© Riproduzione Riservata

 

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